T-SHIRT LE MANS 66
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La nuova sportiva della Ford venne presentata all'"Auto Show" di New York del 1964: il modello iniziale era dotato di un V8 di 4,2 litri derivato dalla serie. Nel frattempo, alla Lola Racing Cars (incaricata della progettazione dello chassis) ferveva il lavoro per approntare le due vetture da schierare alla 1000 km del Nürburgring, poi portate a tre per la 24 Ore di Le Mans; in entrambe le occasioni senza successo: il progetto presentava gravi carenze aerodinamiche e strutturali, al punto che durante la 24 Ore di Le Mans emerse la tendenza del corpo vettura a generare portanza e a sollevare verso l'alto l'asse anteriore alle alte velocità. Nel 1965, la GT40 fu completamente riprogettata in migliaia di particolari, e fu dotata di un V8 di 4,7 litri più potente e affidabile; evidentemente, a Detroit si era sulla strada giusta: la GT si aggiudicò la prima vittoria, conquistando la 2000 km di Daytona.
Con l'esperienza acquisita, l'anno successivo, nel 1966 la GT40 Mk II (con cilindrata elevata a circa 7000 cm³ e una migliore affidabilità) dominò la 24 Ore di Le Mans e conquistò tutti e tre i gradini del podio, superando per la prima volta la media dei 200 km/h sull'arco delle 24 ore di gara.
Nel 1967 partecipò alla gara la versione Mk IV, frutto di un progetto nuovo con telaio e carrozzeria differenti rispetto alle versioni precedenti, e vinse nuovamente la competizione francese, toccando anche una punta velocistica di 343 km/h, la più alta registrata sino ad allora. Alla corsa parteciparono, oltre a 4 Mk IV, anche 3 Mk II e 3 Mk I e la più seria avversaria, la Ferrari 330 P4, non riuscì a contrastarle.
Nel 1968 un cambiamento nel regolamento limitò la cilindrata delle vetture Sport a 5,0 litri richiedendo la costruzione di almeno 50 esemplari: ritornarono in auge le vecchie Mk I con cilindrata aumentata fino a 4942 cm³ e potenza di circa 415 CV. Nel 1968 partecipò, e vinse, alla 24 Ore di Le Mans una Mk I da 4,9 litri di cilindrata portata in pista dalla scuderia J.W. Automotive Engineering Ltd., che gareggiò contro le auto della categoria prototipi, il cui motore era limitato per regolamento a 3,0 litri di cilindrata, ma che potevano contare su un peso ben più contenuto.
L'anno seguente si rinnovò la sfida tra le GT40 e i prototipi, i motori di cubatura minore impiegati da questi ultimi, non riuscirono a contrastare il poderoso motore V8 Ford, la GT40 condotta da Ickx e Jackie Oliver vinse la corsa in volata per pochi secondi sulla Porsche 908, mentre le velocissime ma ancora acerbe Sport Porsche 917 furono carenti di affidabilità.
Nell'edizione successiva, dominata dalla Porsche 917, la vettura si dimostrò ormai obsoleta.
La GT40, versione MK II partecipò anche alla 24 Ore di Daytona del 1967 con il marchio Mercury, un'altra casa controllata dalla Ford, e dotata del motore da 7 L. Per il resto non differiva, se non nell'estetica, dalle altre GT40 della stessa versione.