T-SHIRT 911 GT-1 AIRLINES

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IL DEBUTTO

La Porsche fece debuttare la 911 GT1 nel 1995, annunciando la decisione di farla gareggiare all'edizione 1996 della 24 Ore di Le Mans. La nuova auto, progettata da Norbert Singer aveva pochi tratti in comune con la normale 911 versione di serie, nonostante utilizzasse una parte del telaio Porsche 993 (il breve tempo a disposizione non permise infatti di realizzare un apposito telaio monoscocca in carbonio), la carrozzeria e soprattutto i componenti interni erano diversi. Inoltre, la GT1 disponeva di un motore 6 cilindri boxer 3.198cm³ turbocompresso e raffreddato ad acqua, che erogava una potenza di 600 CV a 7.200 giri/min. Le 911 della serie 993 sul mercato a quel tempo disponevano di motori raffreddati ad aria e con due valvole per cilindro: solo con la serie 996 sarebbero arrivati i motori raffreddati ad acqua. La GT1 si differenziava dalle 911 tradizionali anche per la collocazione del motore: non posteriore a sbalzo, ma centrale. Il cambio era un manuale a sei marce ed era posto dietro al motore. L'impianto frenante, dotato di ABS era costituito da dischi in carbonio da 380 mm, con pinze Brembo a otto pistoncini davanti e quattro dietro. Grazie alla scocca in kevlar, la GT1 pesava solo 1.050 kg: la Porsche decise di non utilizzare la fibra di carbonio per motivi di tempo e di costi.

1998, la 911 GT1 Evo '98

Spinta dalla decisione di FIA e ACO di abbandonare la regola per la quale le GT1 dovevano essere basate su auto di produzione, la Porsche rivisitò profondamente la sua 911 GT1. Venne introdotto un inedito telaio in fibra di carbonio che riduceva il peso della vettura di 100 kg; grazie alla fibra di carbonio fu possibile affinare l'aerodinamica e aumentare la rigidità della vettura. Fu inoltre progettato un nuovo cambio sequenziale e fu reintrodotto l'ABS. Per regolamento, la potenza del motore fu limitata dagli air restrictors a 550 CV. Il risultato fu la 911 GT1 '98. Le nuove GT1 comunque non riuscirono ad essere competitive, anche a causa delle normative sull'air restrictor che sfavorivano il motore turbo e gli pneumatici utilizzati (Michelin dalla squadra interna, Pirelli dai privati) che erano inferiori ai Bridgestone delle Mercedes.

A Le Mans però la GT1 si prese un'inaspettata rivincita. Porsche iscrisse due auto, la numero 25 per il trio Jörg Müller - Uwe Alzen - Bob Wollek e la numero 26 per Laurent Aïello, Allan McNish e Stephane Ortelli. La concorrenza era rappresentata dalle veloci Toyota GT-One, dalle Mercedes-Benz CLK-LM, dalle Nissan R390 GT1e dalle debuttanti BMW V12 LM. Le Toyota subirono un incidente e dei problemi di affidabilità, le CLK-LM ebbero problemi alla pompa dell'olio del loro nuovo motore V8, mentre le BMW si ritirarono per problemi ai cuscinetti delle ruote. La GT1 numero 26 riuscì così a vincere la gara davanti alla sorella numero 25 staccata di un giro.

Anche se più lenta di altre contendenti, la 911 GT1 '98 si dimostrò la più affidabile e regalò alla Porsche nel cinquantesimo anno di vita la sua sedicesima vittoria assoluta alla 24 ore più famosa del mondo, record ancora imbattuto.

Alla Petit Le Mans, gara che si disputa sul circuito di Road Atlanta, la 911 GT1/98 di Yannick Dalmas "decollò" e fece diverse giravolte, prima di toccare la pista con il posteriore e finire contro le barriere laterali, in modo simile a quanto accaduto alla BMW V12 LMR nel 2000 sempre a Road Atlanta e alla Mercedes-Benz CLR a Le Mans nel 1999.