T- SHIRT 155 DTM

Regime speciale di esenzione per le piccole imprese, spedizione esclusa

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Nel 1993, la squadra Alfa Corse capitanata da Giorgio Pianta, a quel tempo direttore del reparto corse Fiat, decise di competere nel DTM, il campionato tedesco per vetture turismo che all'epoca esprimeva il livello tecnico più elevato nel panorama mondiale delle corse turismo. Mentre nel resto d'Europa i campionati turismo di vertice utilizzavano berline con motore 2 litri (Classe 2 o D2), solamente in Germania si preferì invece adottare il regolamento FIA di classe 1 (D1), questa formula prevedeva che a gareggiare fossero vetture con cilindrata massima di 2,5 litri e con un frazionamento massimo di 6 cilindri, derivate da modelli omologati e prodotti in 25.000 esemplari; non era quindi necessario omologare automobili stradali in versioni speciali o spinte, in quanto il regolamento permetteva di modificare profondamente la vettura da corsa, pur mantenendo le fattezze esterne del modello stradale. BMW, Audi e Opel, che sino al 1992 erano impegnate nel DTM non aderirono al nuovo regolamento, lasciando solo la Mercedes-Benz, campione in carica, a gareggiare contro la debuttante Alfa Romeo. 

La casa tedesca schierò una nuova Mercedes 190 DTM a trazione posteriore da 375 CV, mentre l'Alfa con la sua 155 a trazione integrale e con un motore da 420 CV si dimostrò ben presto più veloce ed affidabile, con due valenti piloti come Nicola Larini e Alessandro Nannini. L'Opel ritornò poi nel DTM, gareggiando nelle ultime prove di campionato con la debuttante Calibra V6. Nicola Larini prevalse su tutti nel corso del campionato, tanto da vincere 11 gare su 20, ottenendo anche 3 pole position e laureandosi naturalmente campione. Nella gara del Nürburgring sul tracciato della Nordschleife, Larini vinse entrambe le manches, entrando nella storia della Casamilanese per aver riportato la marca a vincere su quel circuito dopo Tazio Nuvolari nel 1935.